Gerani, come prendersene cura

Per avere delle piante nel proprio ambiente domestico, non necessariamente dobbiamo disporre di un giardino. Vi sono piante, come i gerani, che possono tranquillamente vivere sulle terrazze e sui balconi. Anche la vostra casa, dunque, può essere decorata con le piante e puoi riceverle direttamente al tuo domicilio, basta effettuare spedizioni fiori online. Vediamo ora nel dettaglio, come prendersi cura dei gerani.

Caratteristiche delle piante di gerani

I gerani fioriscono durante il periodo più caldo dell’anno, regalando quindi spazi molto colorati e belli da vedere. Le fioriture sono variopinte e molto appariscenti ma la pianta necessita di alcune attenzioni, per poter crescere al meglio.

Come curare i gerani

Durante la primavera, la pianta di gerani deve essere potata. In pratica occorre tagliare i rami per due terzi circa della loro lunghezza, questo si può fare fino a fine marzo. Lo scopo è quello di stimolare la crescita nel periodo di ripresa vegetativa. Sempre prima che arrivi l’estate occorre cambiare il terriccio, poi si può procedere al rinvaso. Per evitare che si formino dei ristagni d’acqua, che andrebbero a far marcire le radici dei gerani, bisogna porre sul fondo dei sassolini di fiume oppure del materiale drenante.

Per quanto riguarda invece l’annaffiatura, i gerani non hanno bisogno di molta acqua. Essi però vanno preservati da una umidità eccessiva, qualora si abiti in zone molto piovose, è opportuno riparare le piante sotto ad una tettoia. Il rischio è sempre quello di far marcire l’apparato radicale.All’esposizione totale al sole, i gerani preferiscono la mezz’ombra, così da rimanere sempre ben idratati e mantenere un terriccio fresco, sebbene asciutto. Fiori e foglie appassite e ingialliti devono essere eliminati, così da favorire la nuova fioritura.

Arredo bagno in stile shabby chic: 5 consigli

Il bagno è una delle zone più importanti di un’abitazione, anche se spesso si commette l’errore di darne poca rilevanza. Se avete intenzione di arredare il vostro bagno con uno stile glamour, elegante e raffinato, allora dovete optare per un design shabby chic.
Questo stile si contraddistingue per le linee vintage, con componenti d’arredo di recupero e molta sobrietà.
Ma come si arreda un bagno in stile shabby chic?
Ve lo diciamo noi, in questa guida, attraverso 5 consigli.

1. Pareti tinteggiate

In un bagno shabby chic, il nostro consiglio è quello di non usare le piastrelle in ceramica per arredare le pareti, in quanto poco consone con questo stile. Optate per una classica vernice ed utilizzate sempre dei colori molto tenui. Noi vi consigliamo l’avorio, o il color crema. Se amate le tonalità pastello, potete osare anche con un azzurrino o un colore più rosato. Attenzione: mai tinte vivaci, ma sempre colori molto soft.

2. Mobili di recupero

I mobili di recupero sono un marchio di fabbrica dello stile shabby chic. Per procurarseli, basta andare in un negozio di antiquariato. Potreste trovare, ad esempio, un bellissimo mobile da utilizzare come porta asciugamani. O uno specchio antico a cui dar nuova vita. La cosa importante è svecchiare il più possibile i mobili, per dare un tocco retrò a tutto l’ambiente. Un consiglio: se non avete idea di quali componenti d’arredo utilizzare, fatevi aiutare da dei professionisti del shabby chic. Ce ne sono tanti in giro per l’Italia. Ad esempio, se abitate in Lombardia, cercate degli esperti che si occupano di arredamento shabby chic a Milano e l’effetto vintage sarà assicurato.

3. Usate una vasca

La vasca da bagno è un must nello shabby chic. Sicuramente può non essere funzionale come la doccia, ma certamente è pertinente con lo stile che avete scelto. Installare una vasca, possibilmente dalla struttura non troppo moderna, servirà a fare da collante con tutti i componenti d’arredo shabby chic che avete scelto. E poi, volete mettere un bel bagno caldo dopo una lunga giornata di lavoro?

4. Materiali shabby chic

Quali sono i materiali da utilizzare in un bagno shabby chic? Senza dubbio non può mancare il legno, davvero caratteristico e poco affine alla modernità. Inoltre, potete optare anche per i metalli, sia per l’appendiasciugamani che per il contenitore del sapone. Insomma, sta a voi decidere.

5. Accessori

Gli accessori sono la ciliegina sulla torta di ogni tipo di arredamento. Nel vostro bagno, potete sicuramente sbizzarrirvi. Potete, ad esempio, mettere alcuni vasi di fiori qua e là, in modo da donare un caratteristico profumo a tutto l’ambiente. Oppure, potete optare per delle classiche candele profumate e colorate, che tanto ricordano il design shabby chic. Largo alla fantasia insomma!

4 segreti per scegliere un lampadario a sospensione

Quante volte vi è capitato di ammirare dei bellissimi lampadari a sospensione e pensare di volerne anche voi uno simile a casa vostra? I lampadari a sospensione sono graziosi oggetti d’arredo che donano un tocco in più alla luminosità di una stanza. L’errore, però, è sempre dietro l’angolo. Vi sarà capitato anche a voi di trovarvi davanti lampadari dalla luminosità o grandezza sbagliata, soprattutto se la loro tipologia è a sospensione.

Per questa ragione abbiamo deciso di svelarvi quali sono i 4 segreti per scegliere il lampadario a sospensione che più fa al caso vostro.

1. Valutate il soffitto

La vostra casa ha un soffitto molto alto? Allora il lampadario a sospensione è perfetto per voi. In questo caso potete sceglierlo anche molto grande, in quanto dona un tocco in più al vostro ambiente. Se invece il soffitto è relativamente basso, potete comunque optare per questa tipologia di lampadario. L’effetto è assicurato: la vostra stanza ricorderà uno dei tipici loft americani, accoglienti e di tendenza.

2. Valutate la sua luminosità

La luminosità non può essere sempre la stessa per ogni tipo di lampadario e per ogni stanza. Avete intenzione di inserire questo oggetto d’arredo nella vostra camera da letto? Il nostro consiglio è quello di optare per una luce soffusa ma sempre molto gradevole. Volete invece utilizzarlo in salotto? In questo caso potete anche optare per una luminosità più incisiva che possa ammaliare e colpire i vostri ospiti.

3. Attenzione alla lunghezza

Il lampadario a sospensione necessita di una grande accortezza nel momento in cui si sceglie la sua lunghezza. Di norma, il lampadario dovrebbe detenere non meno di un quarto della distanza tra soffitto e pavimento. Abbiate cura di valutare la lunghezza per non incorrere in inconvenienti dovuti a scarsa luminosità.

4. Sbizzarritevi!

Nel mercato della vendita lampadari online, esistono diverse tipologie di elementi d’arredo. Per questa ragione, il nostro consiglio è: osate il più possibile. La vostra casa deve differenziarsi dalle altre anche per l’originalità dell’arredo e per il vostro gusto personale. Evitate di optare per i soliti lampadari già visti e rivisti troppe volte. Se, ad esempio, avete intenzione di arredare la vostra stanza con un design molto semplice ed essenziale, il vostro lampadario a sospensione dovrà essere l’assoluto protagonista. Quindi, sbizzarritevi!

Cartucce per stampanti: le alternative low cost

Le cartucce per stampanti utilizzate per ricaricare i dispositivi che utilizzano la tecnologia a getto d’inchiostro presentano la problematica del costo d’acquisto: un recente studio di un’associazione per i consumatori ha messo in evidenza come l’acquisto dei quattro colori, nero, ciano giallo e magenta, può richiedere un costo persino superiore a quello richiesto per l’acquisto del dispositivo. Per fortuna degli utenti, però, esistono diverse alternative a basso costo all’acquisto delle cartucce originali: scopriamole.

Cartucce compatibili

Le cartucce compatibili per stampanti sono versioni in grado di funzionare su diversi modelli di stampante (a differenza delle cartucce originali) e sono realizzate da aziende private che non hanno nulla a che vedere con i colossi che producono il dispositivo di stampa. La qualità della stampa delle cartucce compatibili varia a seconda del prodotto: in alcuni casi le prestazioni sono quasi indistinguibili da quelle delle originali, con i prodotti più scarsi il gap si acuisce. La problematica principale delle compatibili sta nella possibilità che la stampante non riconosca la presenza della cartuccia, costringendo a una ulteriore sostituzione. Va considerata falsa la credenza secondo cui l’utilizzo di cartucce non originali possa danneggiare il dispositivo.

Cartucce rigenerate

Le cartucce rigenerate sono ottenute dal recupero di serbatoi originali giunti a esaurimento. Essi vengono raccolti, riparati nei componenti danneggiati, ricaricati con nuovo inchiostro e reintrodotti sul mercato. Si tratta di una soluzione economica, efficiente e rispettosa dall’ambiente. Le cartucce per stampanti sono prodotti di difficile smaltimento e che, in tal modo, vedono allungarsi il proprio ciclo di vita. Le prestazioni delle recell sono quasi del tutto paragonabili a quelle delle originali, a fronte, però, di un costo nettamente più basso.

Kit di ricarica fai da te

La soluzione più economica in assoluto, ma anche la più complicata da gestire, è rappresentata dall’acquisto del kit di ricarica fai da te. Esso consiste in un set composto da siringa, boccetta d’inchiostro e guanti in silicone, utile per provvedere all’inserimento di nuovo inchiostro direttamente all’interno della cartuccia. La procedura standard di ricarica prevede la rimozione del tappino che serra la cartuccia per l’introduzione della siringa con l’inchiostro. Ogni modello di cartuccia, però, prevede un proprio sistema di ricarica e, prima di procedere, è bene ricercare su internet informazioni specifiche.

Le migliore schede SD per fotocamere sul mercato

Quali sono le caratteristiche delle schede SD? Devono essere più veloci o più performanti? Devono essere affidabili o capienti? Domande che probabilmente vi state ponendo se avete la necessità di acquistare una scheda SD per una fotocamera reflex, compatta o bridge e non volete restare senza spazio per le vostre foto ed i vostri video. Innanzitutto bisogna valutare la capacità di scrittura dei dati, in quanto una macchina fotografica eccessivamente piena rischierebbe di comprometterne anche le prestazioni. Questo valore è espresso dalle classi, suddivise in 2, 4, 6 e 10. Oltre alla classe le schede possono riportare la sigla UHS-I U1, in questo caso possono registrare video in full HD fino a 1080p; oppure la sigla UHS-I U3, quando le schede possono supportare video in 4K ultra HD.

Altra caratteristica delle schede SD è la velocità di lettura: standard (fino a 30MB/s o 200x), avanzata (fino a 45 MB/s), professionale (dai 60 ai 90 MB/s o 600x). Scopriamo come scegliere la migliore scheda SD per fotocamera tra quelle offerte sul mercato. La Sandisk Extreme Pro è il miglior compromesso per chi vuole una scheda affidabile, resistente e che garantisce ottime prestazioni. Resiste agli urti ed ai raggi solari, è impermeabile , veloce e fornisce ottime performance ad un prezzo competitivo.

La Lexar Professional SDHC 32 GB offre prestazioni superiori ed alta affidabilità, capace di salvare video in full HD a 1080p, ed immagini ad alta risoluzione. La Samsung SD Evo è una scheda di buon livello ad un ottimo prezzo, estremamente affidabile per salvare foto e video. La Trascend TS32GSDHC10U1 riesce a migliorare notevolmente le prestazioni della macchina fotografica digitale, molto affidabile nel salvataggio delle foto anche con una qualità molto pesante. La Lexar SDHC Professional 64 GB ha un ottimo rapporto qualità-prezzo, e garantisce elevate prestazioni, adatta sia per fotografi professionisti che per semplici amatori su fotocamere compatte o più avanzate.

Una scheda da segnalare soprattutto per la sua velocità di trasferimento di video e foto è la Sandisk Ultra SDHC, capace di resistere all’acqua, agli urti, alle alte temperature, ai raggi solari ed ai campi magnetici. La Lexar SD Professionale è estremamente affidabile per chi ha bisogno di una soluzione professionale di memorizzazione. É molto capiente, veloce ed assicura performance di alto livello, capace di supportare video in HD ed immagini di qualità anche molto pesanti. Chiudiamo con la Sandisk Extreme SDHC, resistente alle temperature più estreme, velocissima nel trasferimento dei dati e con un prezzo molto competitivo.

La manutenzione del pneumatico: operazioni di base

Non servono particolari competenze per gestire in autonomia la manutenzione di base dei propri pneumatici. Attraverso un monitoraggio periodico è possibile allungare la vita della gomma per auto anche di diverse migliaia di chilometri, guadagnando in sicurezza e in denaro.

Pressione dell’aria

La pressione dell’aria è il primo, fondamentale aspetto da tenere in considerazione. Solitamente, la gestione dei controlli è demandata al gommista presso cui è stato acquistato il set ma, nel caso abbiate optato per uno store di vendita gomme online o volete sbrigare la questione in autonomia, è sufficiente possedere le informazioni giuste. La pressione delle gomme non è un parametro universale ma varia a seconda del veicolo. Il valore di riferimento è riportato sul libretto d’uso e manutenzione e, spesso, anche sulla portiera del guidatore. Tale parametro è espresso in Bar e, solitamente, ha valori prossimi ai 2,5 Bar.

Occorre tenere a mente che un livello troppo basso provocherà un maggior logorio delle spalle, ovvero delle porzioni laterali del battistrada; viceversa, un valore più alto del dovuto causa un’usura più marcata del segmento centrale, a causa della forma leggermente convessa assunta dalla gomma.

Equilibratura

L’equilibratura delle gomme interessa la linearità del rotolamento durante la marcia. Se essa non è eseguita in maniera corretta, la macchina tenderà a mostrare difficoltà a proseguire in maniera del tutto lineare. Per verificare le condizioni delle assi basta percorrere pochi mesi senza afferrare il volante e controllare la curvatura dell’auto: in caso di sbandamenti, anche lievi, si consiglia di rivolgersi a un tecnico.

Ogni 10-15 mila chilometri, poi, è bene invertire fra loro le due ruote anteriori e le due posteriori, senza incrociarle. In tal modo, favorirete un’usura più uniforme del copertone. In caso di sostituzione delle sole ruote anteriori, invece, montate le gomme nuove sul retrotreno e spostate quelle vecchie in posizione davanti.

Battistrada

La profondità del battistrada, a norma di legge, non deve scendere sotto lo spessore di 1,6 mm, anche se si consiglia di provvedere alla sua sostituzione già una volta superati i 3 mm di profondità. Per verificare lo stato del battistrada è necessario un profondimetro, utilizzato regolarmente da qualunque gommista.